Etna

L’Etna è uno dei vulcani più attivi e celebri del mondo, e un esempio eccezionale di processi geologici in corso e formazioni vulcaniche. Lo strato vulcano è caratterizzato da una quasi continua attività eruttiva dai suoi crateri sommitali e da abbastanza frequenti eruzioni di colata lavica dai crateri e dalle fessure sui suoi fianchi. Questa eccezionale attività vulcanica è stata documentata dagli esseri umani da almeno 2700 anni – rendendolo uno delle più lunghe documentate testimonianze al mondo di vulcanismo storico. L’insieme delle diverse e accessibili caratteristiche vulcaniche, quali crateri sommitali, coni di cenere, colate di lava, grotte laviche e la depressione Valle de Bove hanno fatto del Monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e l’istruzione.
Il territorio del Parco dell’Etna è stato suddiviso in quattro zone. Nella zona A, area di riserva integrale al massimo livello di tutela, l’obiettivo del Parco è consentire alla natura di svolgere il suo corso limitando al minimo l’intervento umano. La zona B, area di riserva generale, è formata in parte da piccoli appezzamenti agricoli ed è contrassegnata da splendidi esempi di antiche case contadine; la tutela, dunque, si coniuga con lo sviluppo delle attività economiche tradizionali. Nell’area di pre-parco, con i 14000 ettari delle zone C e D, zona di protezione a sviluppo controllato che si presenta notevolmente antropizzata, sono consentiti anche eventuali insediamenti turistici sempre nel rispetto della salvaguardia del paesaggio e della natura. L’idea di costituire il parco dell’Etna nasce negli anni 60 allo scopo di far diventare il territorio un patrimonio di inestimabile valore per le sue genti e per le generazioni future. Con una estensione di 59.000 ettari, il suo compito primario è quello di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa, il più famoso al mondo insieme a quello giapponese Fujiyama.