Filicudi

A pianta ovale, allungata su un asse maggiore di poco più di cinque chilometri e largo tre, l’isola di Filicudi è – in realtà – un grande complesso vulcanico caratterizzato dalla presenza di tre coni eruttivi ormai spenti: Fossa delle Felci, Montagnola e Torione.
L’antico nome Phoenicusa, è probabilmente dovuto all’abbondanza di Felci che ne ricoprivano il territorio. Sembra che l’isola sia stata abitata sin dal neolitico superiore, intorno a 3.000 a.C. All’inizio dell’età del Bronzo, forse ancora prima della fine del III millennio, sorse nell’isola un grande insediamento, uno dei più vasti insediamenti preistorici delle isole Eolie (Piana del Porto – casa Lopes). Dopo alcuni secoli, agli inizi del II millennio a.C., l’abitato si trasferì dalla riva del mare alla sommità della Montagnola del Capo Graziano. Dopo la conquista di Ausonia delle isole il villaggio fu distrutto e l’intera isola di Filicudi rimase deserta per molti secoli. Filicudi fu nuovamente abitata in età greca, inoltre dai resti archeologici ritrovati si pensa che venne abitata anche dai romani e dai cristiano-bizantini.
Presso Capo Graziano, sono stati rinvenuti resti di un villaggio di capanne, risalenti all’età del bronzo; nelle grotte naturali in località Montagnola si trovano interessanti reperti archeologici di antiche sepolture e altri interessanti reperti archeologici sono stati trovati a Piano del Porto.